Supply Chain Finance: un mercato potenziale da 563-575 miliardi

Dopo aver raggiunto 560 miliardi di euro nel 2022, con una crescita del +10,2% sull’anno precedente, il mercato potenziale del credito di filiera in Italia prosegue la sua espansione nel 2023, con una crescita stimata tra lo 0,5% e il 3%, per attestarsi su un valore di 563-575 miliardi di euro di crediti commerciali complessivi.
Circa un quarto del mercato potenziale è già servito da soluzioni di Supply Chain Finance (23%), che nel 2023 raggiungono un valore di circa 130 miliardi di euro.

Tra inflazione e aumento dei tassi d’interesse, nel 2023 si è ridotta la liquidità delle imprese italiane, e il Supply Chain Finance ha acquisito un nuovo ruolo strategico per l’accesso al credito, permettendo di finanziare il capitale circolante facendo leva sul ruolo e le relazioni della filiera.
Emerge dall’Osservatorio Supply Chain Finance della School of Management del Politecnico di Milano.

Le soluzioni più usate

Tra le soluzioni più utilizzate nel 2023, il Factoring (la cessione di crediti commerciali a operatori specializzati), stabile a 60,4 miliardi di euro, e l’Anticipo Fattura, anch’esso stabile a 54 miliardi.

Segue a distanza il Reverse Factoring (la partnership per favorire la cessione delle fatture ai fornitori sfruttando il merito creditizio del cliente), in crescita record del +10% (8,9 miliardi), il Confirming (la soluzione in cui il debitore cedente rilascia all’operatore finanziario un’autorizzazione al pagamento dei fornitori), a 1,6 miliardi di euro (-2%), e il Purchase Order Finance (l’utilizzo di un ordine ricevuto da un cliente con elevato merito creditizio come garanzia per un finanziamento), in aumento del 1% (1,1 miliardi di euro).

Aumenta la conoscenza e l’adozione degli strumenti

Nonostante abbiano ancora volumi limitati, crescono in modo sensibile la Carta di Credito B2B (+13%, 3,5 miliardi di euro), il Dynamic Discounting (che consente il pagamento anticipato a fronte di uno sconto proporzionale ai giorni di anticipo, +32%, 0,7 miliardi) e l’Invoice Trading, marketplace per la cessione del credito, che consente a terze parti di investire nelle fatture emesse dalle aziende (+24%, 0,5 miliardi).

Si evidenzia, inoltre, una nuova soluzione di Supply Chain Finance, il Buy Now Pay Later B2B, una modalità di pagamento che consente alle imprese clienti di un grande fornitore capofiliera di acquistare i prodotti o servizi posticipando il pagamento di 30, 60 o 90 giorni rispetto ai termini di pagamento tradizionali.

Un elemento chiave per offrire un accesso agevolato al credito

“Nel corso del 2023, il rallentamento macroeconomico tra tensioni geopolitiche e inflazione ha introdotto nuove sfide per le catene di approvvigionamento globali, mentre l’incessante aumento dei tassi d’interesse ha ulteriormente innalzato i costi di finanziamento per le imprese – afferma Federico Caniato, Direttore dell’Osservatorio -. In questo scenario complesso, il Supply Chain Finance è un elemento chiave per offrire un accesso agevolato al credito per le imprese in difficoltà. Un alleato in grado di soddisfare il bisogno di liquidità e finanziare il capitale circolante, sfruttando le relazioni di filiera che potrebbero ridurre il costo del capitale”.